GAC

 
Il G.A.C.  si è formato a Stia nel 1975 da un gruppo di appassionati nel settore  sensibili alla conoscenza
del territorio per l’aspetto archeologico fino ad allora carente nonostante le note vicende del “Lago degli Idoli”.L’ associazione apolitica e laica fonda i suoi valori sui principi definiti dai soci fondatori, in particolare quello etico
di non considerare di propria appartenenza alcun materiale archeologico recuperato.
Questi principi sono esplicitati da queste caratteristiche:- indagine archeologica di superficie sul territorio del Casentino;

– raccolta, conservazione, restauro e schedatura del materiale recuperato;

– documentazione dei siti archeologici individuati;

– divulgazione delle informazioni elaborate.

Il gruppo accoglie appassionati di tutti i paesi della Vallata agevolando così una indagine sul territorio
la più completa possibile.
Le  ricerche effettuate  vanno dalla preistoria al Medioevo e ciò consente ai volontari di trovare una propria specificità.
Dalla sua fondazione collabora con la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Toscana con numerosi saggi di scavo,
con l’organizzare  mostre sul materiale recuperato e anche con il pubblicare testi informativi. Mantiene anche stretti legami anche con la Soprintendenza ai Monumenti di Arezzo per scambio di informazioni e per collaborazione.

L’Associazione ha curato diverse mostre archeologiche mirate a far conoscere alla popolazione del Casentino il proprio patrimonio archeologico e alcune delle fasi fondanti la vita quotidiana della vallata.
Così, nel 1978, al Castello di Porciano, ha curato quella dei  reperti di scavo del castello stesso con la pubblicazione di un testo sulla storia dei Conti Guidi fondatori del Castello.
A Bibbiena, nel 1991, alla conclusione degli scavi a Domo, ha reso pubblico con una esposizione l’abbondanza del materiale recuperato e, ultimamente, ha curato  due mostre sul Progetto “Lago degli Idoli” su incarico della Comunità Montana.

Per sensibilizzare gli studenti verso il patrimonio archeologico e storico  ha organizzato e diretto per alcuni anni una mostra didattica permanente, (realizzata grazie alla generosa donazione della Fondazione Adele e Giuseppe Baracchi),che ha permesso di promuovere al suo interno corsi di formazione per insegnanti di ogni ordine e grado e di condurre scolaresche a visite guidate. A seguito di questa esperienza molto positiva e ricca di consensi e all’abbondante materiale archeologico nel frattempo recuperato, il G.A.C. è stato il principale promotore del Museo Archeologico di Partina, realizzato nel 1999, insieme alla Amministrazione Comunale di Bibbiena, sostenuta dalla sensibilità del Sindaco F. Ferri, perché tutto fosse ricondotto all’ufficialità e alla concentrazione del materiale in un unico luogo, permettendo in questo modo una visione e ad una lettura più completa della presenza sul territorio della vita di chi ci ha preceduto.

Al suo attivo ha anche alcune pubblicazioni miranti alla divulgazione delle ricerche e  delle scoperte fatte negli anni di operatività fra cui: Nuovi contributi per una carta archeologica del Casentino,  un’opera pubblicata nel 1989 in collaborazione con la Provincia di Arezzo; ha fatto seguito  Profilo di una valle attraverso l’archeologia – Il Casentino dalla Preistoria al Medioevo, una guida storico-archeologica del territorio pubblicata in collaborazione con la Comunità Montana e infine Gli Idoli del Falterona, passato e futuro del “Lago degli Idoli”,  guida e catalogo alla mostra organizzata a Stia nel  2003.

Collabora con vari enti e altre associazioni casentinesi tramite conferenze, manifestazioni e visite guidate a siti archeologici.

Da sempre sede nella ex scuola di Partina (AR), Sabato 20 Luglio 2013 sarà inaugurata la nuova e ricca sede a Bibbiena, in Via Berni 21.